Mala Tibetano con 108 pietre in Diaspro Mokaite, annodato pietra a pietra, realizzato a mano con filo e nappina color Mattone
Inserto in acciaio, Nichel Free
Lunghezza da indossata : 60 cm
I mala sono ghirlande indiane composte da 108 grani. Vengono utilizzati sia dagli induisti che dai buddisti e rappresentano per i devoti di entrambe le religioni degli strumenti di preghiera e di meditazione. Il significato del termine mala è infatti “rosario”: questi oggetti sono composti da perle, pietre o semi naturali e servono a conteggiare le formule sacre indirizzate alla divinità.
COME SI UTILIZZANO I MALA TIBETANI
Come già si è accennato sopra, i mala possono essere usati per la recita di preghiere, per la ripetizione di canti sacri ma anche per l’enunciazione di formule magiche e di espressioni rituali come sūtra, mantra e dhāraṇī. Il principale scopo di queste corone è infatti quello di aiutare a non distogliere l’attenzione dalle pratiche spirituali.
I mala vanno sorretti con la mano destra e vanno fatti scorrere tra l’anulare ed il pollice in direzione oraria. Ad ogni grano corrisponde una preghiera e si procede in questo modo fino al termine della circonferenza. Una volta giunti all’ultimo seme si può continuare la preghiera retrocedendo in senso contrario.
Mentre la mano destra è sollevata vicina al petto e sostiene il mala, la sinistra è invece aperta verso l’alto ed è appoggiata vicino al grembo. La posizione ideale per la meditazione e la preghiera è quella seduta con le gambe in crociate oppure in ginocchio con la schiena ben dritta e rilassata. Se questa posizione diventa scomoda si può anche decidere di abbassare la mano destra e di appoggiarla sopra al rispettivo ginocchio