Possibile indossarlo come bracciale o collana
Lunghezza 92 cm circa
L’occhio di tigre aiuta a superare i momenti di difficoltà e a non perdere il coraggio e la fiducia in se stessi. Permette di difendersi da situazioni opprimenti e da persone che tendono al controllo e a invadere lo spazio degli altri.
Ha un effetto calmante, dona equilibrio emotivo, riduce l’ansia e gli effetti dello stress. Aiuta la crescita armoniosa e dà forza in caso di debolezza.
I mala sono gioielli utilizzati in India ormai da millenni per la preghiera, la meditazione e le pratiche devozionali. Possono essere indossati anche come bracciali e collane per dare un tocco etnico ed elegante all’abbigliamento.
I mala sono ghirlande indiane composte da 108 grani. Vengono utilizzati sia dagli induisti che dai buddisti e rappresentano per i devoti di entrambe le religioni degli strumenti di preghiera e di meditazione. Il significato del termine mala è infatti “rosario”: questi oggetti sono composti da perle, pietre o semi naturali e servono a conteggiare le formule sacre indirizzate alla divinità.
Di fatto non vi è perciò alcuna differenza tra un mala tibetano, buddista o indiano. La struttura di questi articoli devozionali è infatti sempre la stessa: oltre ai 108 grani vi è un ultimo seme – diverso dagli altri per dimensione, forma o colore – che chiude la corona e che segnala per questo la fine della pratica rituale.
COME SI UTILIZZANO I MALA TIBETANI
Come già si è accennato sopra, i mala possono essere usati per la recita di preghiere, per la ripetizione di canti sacri ma anche per l’enunciazione di formule magiche e di espressioni rituali come sūtra, mantra e dhāraṇī. Il principale scopo di queste corone è infatti quello di aiutare a non distogliere l’attenzione dalle pratiche spirituali.
I mala vanno sorretti con la mano destra e vanno fatti scorrere tra l’anulare ed il pollice in direzione oraria. Ad ogni grano corrisponde una preghiera e si procede in questo modo fino al termine della circonferenza. Una volta giunti all’ultimo seme si può continuare la preghiera retrocedendo in senso contrario.
Mentre la mano destra è sollevata vicina al petto e sostiene il mala, la sinistra è invece aperta verso l’alto ed è appoggiata vicino al grembo. La posizione ideale per la meditazione e la preghiera è quella seduta con le gambe in crociate oppure in ginocchio con la schiena ben dritta e rilassata. Se questa posizione diventa scomoda si può anche decidere di abbassare la mano destra e di appoggiarla sopra al rispettivo ginocchio.